“Valeria Moriconi. Dal Teatro all’Archivio. Dall’Archivio al web” è il progetto per il quale il Comune di Jesi si è aggiudicato un contributo nell’ambito di un bando indetto dalla Regione Marche Bando per il sostegno a progetti di rilievo regionale per la valorizzazione di Archivi storici di Enti pubblici del territorio marchigiano.
Progetto che prevede il riordino e l’inventariazione dell’archivio della grande attrice, conservato a Jesi presso il Centro Studi a lei dedicato, in Piazza Federico II, e che comprende anche l’archivio aggregato prodotto dal regista Franco Enriquez.
Sono già all’opera gli archivisti coordinati da Matteo Sisti per la sistemazione dell’archivio del Centro Studi Valeria Moriconi gestito dalla Fondazione Pergolesi Spontini. Sarà poi affidata ad Archivi di valore, divisione aziendale di Record Data, la digitalizzazione dei documenti e l’esportazione dell’inventario in formato standard. L’attività di valorizzazione, invece, sarà curata dall’Istituto di storia contemporanea della provincia di Pesaro e Urbino (ISCOP).
Il complesso di fondi, dopo la morte dell’attrice jesina avvenuta il 15 giugno 2005, è stato donato dai suoi eredi al Comune di Jesi, che nel 2006 ha deliberato – con atto di Consiglio comunale – l’istituzione del Centro studi e attività teatrali Valeria Moriconi affidandone la gestione alla Fondazione Pergolesi Spontini. Tra il 2006 ed il 2007 il complesso di fondi è stato per lo più riordinato e sono stati prodotti elenchi che ne descrivono gran parte del contenuto. Sempre nel 2007, la Soprintendenza archivistica per le Marche ne ha riconosciuto «il sicuro interesse archivistico» osservando come la documentazione in esso conservata fosse «di rilevante interesse per documentare la vita e l’attività dell’attrice». La struttura del complesso di fondi è consultabile sul sito del Sistema unificato per le soprintendenze archivistiche (SIUSA), ma mancava ad oggi, uno strumento di ricerca (inventario) che descrivesse tutto l’archivio nella sua unitarietà e organicità e in conformità con i più diffusi standard di descrizione.
Il progetto “Valeria Moriconi. Dal Teatro all’Archivio. Dall’Archivio al web” è un lavoro davvero importante che si propone di riordinare, catalogare e in parte digitalizzare il complesso di fondi, per una migliore conservazione della documentazione e ridurre il rischio di dispersione dei documenti, dei materiali e degli elenchi descrittivi già prodotti. L’obiettivo finale sarà la pubblicazione e la valorizzazione dell’inventario e dei documenti digitalizzati nel sito e nelle pagine social di Memorie di Marca per consentire a tutti di accedere al prezioso archivio, e per far conoscere alle giovani generazioni l’attività professionale dell’attrice jesina.
Valeria Abbruzzetti nacque a Jesi il 15 novembre 1931. Assunse il nome di Valeria Moriconi a seguito del matrimonio con il pittore Aldo Moriconi, che durò dal 1951 al 1963.
Iniziata l’attività nel cinema (La spiaggia e Miseria e nobiltà nel 1954, I giorni più belli nel 1956), nel 1957 passò al teatro con l’avallo di Eduardo De Filippo, con il quale nel 1964 interpretò il ruolo della protagonista Margherita nella commedia Chi è cchiu’ felice ‘e me!. Uno dei ruoli meglio riusciti fu La locandiera di Goldoni nell’allestimento teatrale di Franco Enriquez.
Non trascurò tuttavia il grande schermo: Un giorno da leoni, 1961; Le soldatesse, 1965; Per amore di Cesarina, 1976; Improvviso, 1979; La fine è nota, 1993. In campo teatrale progressivamente arricchì la propria vena popolaresca (ora veemente o tenera, ora asprigna o comica), raggiungendo il ruolo di primattrice durante l’assidua collaborazione dal 1961 con Glauco Mauri e col regista e compagno Franco Enriquez nella “Compagnia dei Quattro” e successivamente col Teatro Stabile di Torino. Nel 1972 passò al Teatro Stabile di Roma. Nel 1980. Trachinie a Siracusa con la regia di Giancarlo Cobelli Nel 1981 fu l’applaudita interprete di Turandot di Carlo Gozzi nell’allestimento di Giancarlo Cobelli, con il quale fu anche protagonista nel 1988 di Antonio e Cleopatra di Shakespeare. Nel 1983 con Lydia Alfonsi in Upupa The Dream of Upupa is The Life regia di Antonio Orfanò – Rassegna Internazionale di Teatro Musica Tropea. Nel 1984 recitò, diretta da Luca Ronconi, ne Le due commedie in commedia di Giovan Battista Andreini e ne La Venexiana, con Gianfranco Jannuzzo (regia di Maurizio Scaparro); nel 1986 Filumena Marturano di Eduardo De Filippo, nel 1991 fu protagonista di La nostra anima di Alberto Savinio, presentato al Festival dei Due Mondi di Spoleto; nel 1992 del monologo Emma B. vedova Giocasta di Alberto Savinio (ripresentato poi in Cina nel 1994); nello stesso anno, di Trovarsi di Luigi Pirandello (regia di Giuseppe Patroni Griffi); e nel 1995 di Vetri rotti (Broken Glass) di Arthur Miller.
Particolarmente notevoli le interpretazioni di Medea di Euripide al Teatro greco di Siracusa nel 1972 con la regia di Franco Enriquez e del 1996 per la regia di Mario Missiroli. Nel 2002 tornò in scena interpretando Gin Game, di Donald Lee Coburn, ed inaugurò nella città natale di Jesi il Centro studi ed attività teatrali Valeria Moriconi. Nel 2003 recitò in Questa sera si recita a soggetto di Pirandello per la regia di Massimo Castri. Fu anche direttrice artistica del Teatro Stabile delle Marche.