Circo El Grito torna a Pesaro dal 30 giugno al 17 luglio con la quarta edizione di Stupor Circus, festival internazionale di Circo Contemporaneo promosso dal Comune di Pesaro con l’AMAT che nelle 22 giornate di spettacolo offre l’occasione a spettatori di tutte le età di conoscere un aspetto del circo contemporaneo mai visto prima. Si ampliano le location del festival, tutte al Parco Miralfiore che oltre al suggestivo Chapiteau di Circo El Grito, allestito per l’occasione nel parco, comprendono il Teatro Roulotte e il Teatro Ambulante.
Uno chapiteau stracolmo di poesia e fantasia il 30 giugno, l’1, 3 e 4 luglio attende il pubblico con L’Uomo Calamita, spettacolo nel quale Circo El Grito e Wu Ming Foundation incrociano nuovamente i loro sentieri dando vita a uno straordinario spettacolo di circo contemporaneo, illusionismo, musica e letteratura scritto e diretto da Giacomo Costantini. Un supereroe assurdo che combatte l’assurdità della guerra, tra funambolismi del corpo e della lingua, in uno spettacolo che fonde i gesti di un circense con le frasi di un racconto e le note di uno spartito tra spericolate acrobazie, colpi di batteria e magie surreali.
Leonardo Adorni, Alessandro Mori e Jacopo Bianchini di Teatro Necessario coniugano perfettamente il 5 e 6 luglio in Clown in libertà, sempre allo chapiteau, la qualità della musica dal vivo a ritmo di swing, con le acrobazie e la gestualità autentica del clown. Un concerto rocambolesco, un grande, unico e continuo viaggio musicale che non si interrompe ‘quasi’ mai, nemmeno durante le acrobazie più impensabili, mescolando con consumata abilità tutto il vario repertorio della clownerie, acrobazie, giocoleria, musica dal vivo e teatro di varietà.
Officina Oceanografica Sentimentale della compagnia Samovar dall’8 al 10 luglio è uno spettacolo di spatole, rotelle e onde per 7 viaggiatori nel Teatro Roulotte di e con Luca Salata. “Quindici minuti di apnea – annuncia la compagnia – per capire com’è profondo il mare perché il pensiero come l’oceano non lo puoi bloccare. Tutti noi, da Ulisse a Noè fino ad Aylan, siamo passati per l’acqua per cercare la vita”. La Compagnia Samovar, composta da Luca e Davide Salata, affonda le sue radici artistiche nell’Est Europa per poi sbocciare in terra italiana con un intreccio artistico di clown musicale, teatro comico-poetico e marchingegni.
Stupor Circus prosegue dall’8 al 10 luglio con Liminal di Circo El Grito, un progetto di e con Fabiana Ruiz Diaz in scena allo chapiteau. Lo spettatore, immerso in un luogo astratto, assiste ai rituali della solitudine a cui si contrappongono evoluzioni aeree, acrobazie e virtuosismi di una circense in sogno. Un esempio di sperimentazione multidisciplinare che indaga in profondità i limiti del linguaggio circense contemporaneo, rimanendo accessibile ad ogni tipo di pubblico, con la musica dal vivo del Maestro Marchesini e la contaminazione con il linguaggio della scena contemporanea attraverso la collaborazione con Raffaella Giordano.
Dal 12 al 14 luglio appuntamento ancora allo chapiteau con Il circo delle pulci del professor Bustric, magia di trucchi semplici eppure incomprensibili e sorprendenti, piccoli colpi di genio che suscitano nel pubblico la meraviglia. Gioco comico di sorprese che non perde mail la leggerezza e quel senso dell’assurdo tipici del teatro di Bustric, a cui, se il teatro è volontaria sospensione dell’incredulità, il pubblico volontariamente si abbandona.
Clown, musi a e marchingegni. Due calzolai della compagnia Samovar con Contrappunto accolgono il pubblico dal 14 al 17 luglio nel Teatro Ambulante, in un mondo antico fatto di silenzi e sorrisi. Il tempo rallenta e i due artigiani dell’arte creano una composizione allegorica per persone che sanno ascoltare con un linguaggio caratterizzato da un melting pot di arti che spaziano dal clown teatrale al teatro d’oggetti utilizzando il linguaggio musicale.
La conclusione della quarta edizione di Stupor Circus è dal 15 al 17 luglio allo chapiteau con La 8ème balle di Zenzero e cannella con Magdalena Vicente, Nicolò Bussi e Giacomo Vitullo. Acrobazie, giocoleria, clown e musica si intrecciano liberando fantasia e buonumore contagioso. Lo spettacolo visita strane relazioni in continuo mutamento, preziose finzioni che diventano parte della realtà, tre personaggi stravaganti illustrano, con umorismo e apprensione, la fragilità dei legami tra gli esseri umani.