“La via più breve per giungere a se stessi gira intorno al mondo”, scrive Herman Keyserling, e sembra proprio che il cantante Giacomo Medici, baritono da anni attivo sulla scena internazionale: si diploma in canto lirico al Conservatorio Rossini di Pesaro, per poi specializzarsi con Roberto Frontali; contemporaneamente si laurea in Lettere e Filosofia all’Università di Bologna – ne abbia fatto bandiera. Dopo un lungo tour che l’ha portato addirittura ad esibirsi fino in Patagonia, arrivando a toccare Ushuaia, la città più a sud del mondo, l’artista torna a far parlare di sé con un video documentario di recente uscita, intitolato “Sui pedali del mantice”; il lavoro riassume le sue due anime e passioni, ovvero il canto ed il viaggio, questa volta intrapreso con la bicicletta.
“Musica, avventura, sogni, sudore, voglia di correre verso luoghi mai visitati per tornare, un giorno, con occhi diversi; il tutto fermandosi, ad ogni tappa, per cantare al mondo la voglia di libertà e di fusione con realtà differenti; questo è lo spirito che ha dato vita al progetto”, spiega Giacomo Medici. L’obiettivo? Raggiungere la Germania in bicicletta partendo dalle Marche. Questo pentagramma immaginario è stato percorso da artisti e personaggi noti del mondo della musica che, di volta in volta, hanno dato vita ad una performance differente, toccando generi quali world music, opera lirica, jazz, tango, folk, e, soprattutto, “trasformando ogni pedalata in una nota mai ascoltata. Da Rossini a Piazzolla, come da Puccini a Modugno, si può andare quindi anche pedalando”, aggiunge l’artista, “attraverso generi musicali diversi e percorrendo simultaneamente le strade di mezza Italia, fino ai suoi confini”.
“Partiti da Castelfidardo, città simbolo del mantice, abbiamo raggiunto in bicicletta alcuni gioielli della nostra regione, tra cui la Filottrano di Michele Scarponi, onorati di essere stati, in questa avventura, ambasciatori della sua Fondazione. Da lì abbiamo pedalato fino alla casa natale di Gioacchino Rossini, per cantare affacciandoci dalla finestra della sua abitazione storica; emozionati, ci siamo poi ritrovati nella residenza di Luciano Pavarotti, avvicinandoci in punta di piedi al suo pianoforte. Abbiamo attraversato la Rimini di Fellini, come trasportati in uno dei suoi film, per omaggiare successivamente Marco Pantani e la sua Cesenatico; a quel punto, non ci siamo più fermati: Ravenna, Cento, Castelvetro di Modena, Padova, Gorizia, Povoletto, Udine, la Slovenia, con il fine di arrivare in Germania”. Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Premio Internazionale della Fisarmonica, il PIF Around ed il format Pentagramma a Pedali, quest’ultimo ideato dal cantante stesso. A rappresentare Castelfidardo durante il viaggio è stato l’assessore alla cultura Ruben Cittadini.
Reduce da una recente produzione di “Madama Butterfly” andata in scena al Teatro dell’Opera di Metz, in Francia, per quanto riguarda il futuro Giacomo Medici sarà tra i protagonisti di un progetto a metà strada tra cinema e opera lirica prodotto dalla Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi e da Subway Lab, che verrà presentato nei prossimi mesi. “Da questa estate avrò poi la possibilità di cantare nella Maria de Buenos Aires di Astor Piazzolla; l’opera verrà rappresentata in alcuni teatri italiani per celebrare i 100 anni dalla nascita del compositore argentino. Dal punto di vista discografico seguirà l’incisione di un mio nuovo album e, da settembre, si ripartirà con altre produzioni d’opera, attualmente in fase di definizione alla luce della delicatezza di questo momento storico; sono però sicuro che la rinascita del nostro settore sia ormai vicinia”.