E’ necessaria un’operazione verità: fermiamo la seconda ondata ed evitiamo la terza, prima che sia, di nuovo, troppo tardi!
“I sacrifici degli italiani, reclusi per due mesi fra marzo e aprile, sono stati gettati alle ortiche. Noi pensiamo che quello che non è stato fatto fra maggio e ottobre debba assolutamente essere fatto ora”.
Inizia così il documento redatto da 10 studiosi e indirizzata al governo italiano e a tutte le forze politiche per lanciare quella che viene definita “operazione verità” nella quale vengono ricostruiti i 10 gravi errori commessi dalle istituzioni italiane, e innanzi tutto dal governo, nella gestione dell’epidemia di SARS-CoV-2.
Il documento è disponibile, sottoscrivibile e scaricabile in PDF al seguente link https://www.lettera150.it/…/covid-19-e-necessaria-un…/
Dopo un’attenta revisione da parte dei nostri esperti, noi di Steadfast ci sentiamo di sottoscrivere in pieno questo documento. Ci sarà tempo, una volta finita questa epidemia, di stabilire appieno le responsabilità individuali ma, in questo momento riteniamo fondamentale che tutte le forze politiche e istituzionali recepiscano questo documento e collaborino insieme per la piena attuazione di quanto proposto così da salvaguardare quante più vite possibile, la salute di tutti i cittadini e anche l’economia del nostro paese.
Siamo in piena seconda ondata e vogliamo essere molto sinceri e realistici con voi: siamo molto preoccupati della situazione sia dal punto di vista sanitario che economico. I margini di manovra per recuperare questa situazione senza danneggiare l’economia del paese sono ormai ridotti ai minimi termini. Siamo tuttavia consapevoli che l’inverno è lungo e non si può gestire l’epidemia continuando ad attuare chiusure di alcuni comparti produttivi del paese poiché sono, nel lungo periodo, insostenibili. Ecco perché, consapevoli che avremo una terza ondata, vorremmo adoperarci per far crescere la consapevolezza di come sia possibile evitarla prendendo esempio da quelli che sono i virtuosi modelli asiatici di Corea del Sud, Taiwan, Singapore, Honk Kong, Giappone, Vietnam, perfino della Cina ma anche di Australia e Nuova Zelanda.
Anche in Europa, la Germania e la Danimarca, pur incontrando anche loro delle difficoltà, stanno riuscendo nell’intento di salvaguardare la salute dei propri cittadini e allo stesso tempo le proprie economie perché “sostenere l’economia e tutelare la salute non sono due obiettivi inconciliabili, ma due processi strettamente interdipendenti: l’economia funziona solo se la gente non ha paura, e la gente non ha paura solo se l’epidemia è sotto controllo. La situazione di panico generalizzato che, al di là delle proposte relative a chiusure più o meno severe e più o meno tempestive, sta investendo gli italiani in questi giorni, è il frutto amaro degli errori e delle omissioni dei mesi estivi, quando molto si poteva fare e poco è stato fatto.”
Quali sono quindi questi errori? Vorremmo riassumerli qui, rimandandovi al documento originale per maggiori approfondimenti:
– Governare l’epidemia spetta prima di tutto allo stato centrale, come sancito dall’articolo 117, comma 2, lettera q; l’articolo 117, comma 3; l’articolo 120, comma 2 e l’articolo 117, comma 2, lettera r della costituzione.
– Tamponi di massa, nel quadro di una strategia rigorosa di “sorveglianza attiva”. Il governo ha ricevuto in questi mesi vari studi (F. Curcio, P. Gasparini il 19 Maggio e A. Crisanti il 20 Agosto) per poter arrivare ad effettuare in maniera sostenibile fino ad 1,3 milioni di tamponi al giorno. Ci chiediamo dove siano finiti questi studi e perché non siano stati considerati.
– A scuola in sicurezza: decongestionamento dei mezzi pubblici, mascherina obbligatoria sempre, applicazione di termoscanner, potenziamento della DAD per chi ne facesse richiesta, specialmente per i ragazzi più grandi e autonomi.
– Creazione di un database pubblicamente accessibile con tutti i dati necessari per affrontare efficacemente l’epidemia.
– Tracciamento come strumento di controllo della trasmissione del virus: assunzione di personale addetto al tracciamento e implementazione di un efficace sistema di tracciamento informatico che funzioni. L’app Immuni non sta funzionando.
– Controlli massicci sugli assembramenti e elevazioni di sanzioni senza chiudere occhio.
– Mantenere la promessa di creare 3.500 nuovi posti di terapia intensiva.
– Assicurare un’adeguata e tempestiva disponibilità di vaccini anti-influenzali, anche nelle farmacie.
– Mettere i medici di base in condizione di visitare i pazienti Covid, dotandoli dei necessari dispositivi di protezione individuale.
– Luoghi dove poter trascorrere la quarantena senza contagiare famigliari conviventi: I promessi “Covid-Hotel” non sono mai stati attivati.
Concludiamo ricordando che “il problema cruciale di un’epidemia non è portare il numero di contagi vicino a zero, ma mantenerlo basso quando il peggio sembra passato.”
Pertanto, riteniamo ora non rimandabile l’adozione di misure atte ad abbassare la curva dei ricoverati interrompendo la catena dei contagi, il ripristino del sistema di tracciamento, e l’assicurazione di un adeguato ristoro economico a tutte quelle attività che, a causa di questi disservizi, hanno visto il proprio fatturato calare o addirittura annullarsi.
Il problema non è dover fare o meno un lockdown duro ma avere la certezza che questo sarà l’ultimo sacrificio che sarà richiesto alla popolazione perché c’è la reale volontà di agire nel fermare il virus una volta per tutte utilizzando lo stato dell’arte della ricerca e delle evidenze scientifiche.