Il 2020 non è stato un anno facile per l’AVIS: l’emergenza sanitaria ha messo a dura prova tutto il terzo settore e anche le donazioni di sangue ne hanno risentito. Tutto questo non ha però scoraggiato l’associazione, forte del ruolo attivo e fondamentale che proprio i donatori hanno svolto durante la pandemia.
«I nostri donatori contribuiscono alla sopravvivenza di migliaia di persone – ha dichiarato il presidente Gianpietro Briola – e alla solidità dell’intero sistema sanitario, facendosi ogni giorno portavoce di quel messaggio di solidarietà che da oltre novant’anni ci contraddistingue». E non solo. La stragrande maggioranza di loro non ha avuto paura a recarsi negli ospedali, anche nel momento più pericoloso, per donare il sangue e moltissimi, dopo essere stati contagiati, si sono offerti per la donazione di plasma iperimmune.
Tutto questo ha spinto la dirigenza associativa, in fase di rinnovo proprio quest’anno, ad impegnarsi con un programma intenso e differenziato per il 2021 che va dalle campagne di comunicazione fino all’autosufficienza di plasmaderivati, passando per le novità che riguarderanno il Terzo Settore e i nuovi corsi di formazione a distanza.
L’obiettivo dell’autosufficienza di plasma derivati è davvero ambizioso e per questo, come sempre, sono importantissime le campagne di comunicazione, che, come AVIS ci ha abituato, sono sempre capaci di adattare il linguaggio in base ai soggetti destinatari del messaggio.
Faticosa, come per tutti, sarà l’adesione al RUNTS, il Registro Unico del Terzo Settore, introdotto dall’ampia riforma in fase di realizzazione, che imporrà a tutte le associazioni maggio rigore e procedure precise e puntuali.
Ultima ma non meno importante la formazione dei volontari AVIS che è partita con un progetto a distanza aperto a tutti e che consta di cinque aree tematiche: conoscere AVIS, competenze trasversali, promozione, chiamata-convocazione e accoglienza dei donatori. A questo percorso si affiancano i costanti incontri nelle scuole che vorremmo poter ricominciare a organizzare, anche attraverso progetti nazionali come il Best Choice, che punta a sensibilizzare ai valori della cittadinanza attiva ben diecimila studenti.
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