“Un progetto innovativo, adeguato alle nuove normative e fortemente potenziato rispetto a quello precedente secondo una volontà precisa dell’assessorato. Un ulteriore tassello che va ad aggiungersi al mosaico disegnato dalla Giunta Acquaroli per la riqualificazione della rete ospedaliera della regione”.
Esprime soddisfazione l’assessore alle Infrastrutture e all’Edilizia sanitaria e ospedaliera Francesco Baldelli per l’approvazione in Conferenza dei servizi del progetto definitivo della nuova palazzina emergenze dell’ospedale ‘E. Profili’ di Fabriano, edificio funzionale a garantire la continuità delle cure anche in presenza di eventi calamitosi.
“Abbiamo incrementato le risorse disponibili da 12 a 14 milioni di euro – ha aggiunto l’assessore – potenziando il progetto iniziale di una struttura fondamentale per i territori interni della provincia di Ancona, già inserita nel nostro ‘Masterplan dell’edilizia ospedaliera’, che consentirà di mettere a terra i 700 milioni di euro previsti per interventi diffusi sull’intero territorio regionale”.
Il progetto, che recepisce alcune indicazioni dell’amministrazione comunale di Fabriano, riguarda la realizzazione di un nuovo edificio caratterizzato da una pianta rettangolare di dimensioni lineari pari a 45 x 28 metri, su una superficie totale di 1200 mq a piano, per un totale di 3.600 mq.
Osserva il Sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli: “Il percorso fatto con l’Amministrazione Regionale ci ha consentito di approfondire alcuni aspetti che ci stavano a cuore tra le quali soprattutto la riorganizzazione dell’area parcheggio a servizio dell’Ospedale che già attualmente presenta notevoli criticità e che la realizzazione della nuova struttura avrebbe potuto aggravare se non presa nella giusta considerazione. Da parte della Regione, sia nella parte tecnica che in quella politica abbiamo trovato massimo ascolto e disponibilità. Ora rimane in sospeso l’altra questione che ci preme venga affrontata e risolta ossia il recupero dell’ala dell’Ospedale tutt’ora inagibile in seguito al sisma del 2016 per la quale i fondi del PNRR potrebbero rappresentare una opportunità da non perdere”.
La struttura, destinata a diventare un modello da replicare per mettere a terra le risorse che arriveranno dal PNRR, si svilupperà su 3 livelli – seminterrato, piano terra e primo piano -, con un ultimo livello tecnico, posto sulla copertura dell’edificio, da realizzare in struttura leggera e in carpenteria metallica, all’interno del quale saranno inserite le componenti impiantistiche principali a servizio dell’edificio.
“Pandemia e terremoti – ha osservato l’assessore Baldelli – hanno posto in primissimo piano l’esigenza di garantire sia la sicurezza degli edifici che la continuità dei servizi sanitari in caso di eventi calamitosi. Gli interventi previsti dal ‘Masterplan dell’edilizia ospedaliera’ della Regione Marche tengono conto di questi elementi e riguardano anche il presidio ospedaliero di Fabriano”.
Coerentemente alla destinazione d’uso, dedicata cioè in caso di eventi calamitosi alla continuità dell’attività chirurgica e di terapia intensiva, oltre che alle prestazioni di diagnostica, si realizzerà infatti una struttura sismicamente isolata, capace di mantenere l’intera funzionalità anche in caso di scosse telluriche.
L’intervento di isolamento sismico previsto per la nuova palazzina di Fabriano ha l’obiettivo di disaccoppiare il moto della sovrastruttura da quello del terreno – in caso di terremoto – abbattendo notevolmente le accelerazioni e quindi le forze che agirebbero negativamente sull’edificio.
Di seguito una descrizione sintetica dei tre livelli che andranno a realizzarsi e delle loro relative funzioni.
1) Il livello seminterrato avrà funzioni prettamente tecniche e logistiche.
2) Il livello terreno sarà raggiungibile dalle ambulanze direttamente dal fronte sud-ovest dell’edificio, in corrispondenza dello stesso piazzale da cui attualmente si accede alla camera calda del Pronto Soccorso (dedicata in modo esclusivo alla nuova palazzina delle emergenze). Questo livello sarà articolato nelle seguenti aree funzionali:
– Diagnostica di emergenza, costituita da n. 1 locale TAC, n. 1 locale esami radiologici e un locale per esami ecografici;
– Rianimazione, con n. 7 posti letto complessivi di cui n. 1 posto isolato e due ulteriori posti di terapia sub-intensiva;
– Aree di supporto, costituite da spogliatoi per il personale;
– area logistica attrezzate con i depositi di materiale sterile e materiale sporco, con relativi collegamenti verticali (n.2 montacarichi distinti) e completati con un locale lavaggio/disinfezione, confezionamento e sterilizzazione.
3) Il primo piano sarà dedicato in modo esclusivo al blocco operatorio. Saranno presenti complessivamente n. 4 sale chirurgiche, di cui la sala 1 (superficie in pianta pari a 47 metri quadrati) sarà classificabile in ISO5, completate dai rispettivi locali di preparazione/risveglio/lavaggio chirurghi e dai locali di supporto all’area chirurgica (spogliatoi personale, area logistica dedicata a depositi e locali tecnici); il livello del piano primo sarà collegato al resto del presidio ospedaliero attraverso una passerella interamente coperta, posta a quota 3,90 metri, che consente di accedere direttamente dai reparti dell’ospedale alle nuove sale operatorie e al polo diagnostico.
I prossimi step saranno la presentazione del progetto esecutivo entro febbraio-marzo, la gara entro l’estate e, probabilmente entro l’autunno 2022, l’inizio dei lavori, secondo le previsioni tecniche.
“La palazzina delle emergenze – conclude l’assessore Baldelli – rappresenta uno dei tanti investimenti messi a terra dalla Giunta Acquaroli sul comprensorio di Fabriano, che va ad aggiungersi a quelli relativi all’edilizia scolastica, con gli apparati di ventilazione controllata automatica all’Istituto “Morea Vivarelli”, alla pedemontana destinata ad agganciare la Fano-Grosseto a nord e la Statale 77 a sud, fino alla riattivazione con i primi tre viaggi a fini turistici del tratto della Subappennina Italica. La Regione Marche dimostra la grande attenzione verso un territorio che sta vivendo un eriodo molto difficile dal punto di vista economico, con la crisi di distretti che la pandemia ha ulteriormente aggravato”.