I risparmi degli italiani fanno gola. E sapete perché? Perché il nostro popolo è capace, come le formiche, soprattutto nei momenti di incertezza, di accantonare somme da utilizzare in caso di difficoltà.
Un chiaro spaccato della capacità di risparmio degli italiani arriva dal rapporto “Il valore della diversità nelle scelte d’investimento prima e dopo il Covid-19”, realizzato dal Censis in collaborazione con Assogestioni.
L’indagine mette in luce come il 39% della popolazione, del 68% che ha dichiarato di avere paura dell’attuale situazione economica e di quella peggiore che si potrebbe verificare tra qualche mese, sia riuscita a mettere da parte discrete somme di denaro procurando un aumento di circa 34 miliardi di euro della liquidità a loro disposizione.
La spinta al risparmio arriva dunque proprio dalla paura delle conseguenze della pandemia e ad essere più preoccupate risultano essere le persone con il reddito più basso. Il Covid-19 quindi è il vero responsabile di questa incertezza economica che è sentita soprattutto dagli imprenditori che, come peraltro la gente comune, hanno compreso, forse in modo troppo traumatico, come qualsiasi evento imprevisto, possa mettere in discussione e in pericolo gli sforzi di una vita.
Durante il lockdown tutti hanno risparmiato, un po’ perché rimanere in casa ha evitato occasioni di acquisto. I gruppi che è riuscito a risparmiare di più, naturalmente, sono stati quello di pensionati, dipendenti pubblici, lavoratori del settore privato non in Cassa integrazione) che hanno conservato l’intero reddito mensile.
Questo comportamento virtuoso ha portato quindi oltre 34 miliardi di liquidità nelle tasche degli italiani, una cifra consistente che va ad incrementare i 121 miliardi di euro di liquidità aggiuntiva accumulata negli ultimi tre anni, prima dell’esplosione dell’epidemia. Il contante infatti è visto come uno strumento di protezione, come una piccola e importante certezza in questo momento così drammaticamente in bilico.
Un’altra importante quota di denaro è stata utilizzata dalle famiglie, come si può immaginare, per integrare le protezioni sanitarie e per potenziare le pensioni e le assicurazioni integrative. Lo stesso interesse che hanno avuto gli italiani per questi prodotti non è emerso invece per l’acquisto dei titoli di stato che non convince il 43,7% degli italiani, preoccupati dei rischi legati al debito pubblico.
Ottime notizie invece per il gli strumenti di investimento responsabile che raccolgono la simpatia del 52,3% degli italiani e per le consulenti donne che ottengono quasi il 40% della simpatia rispetto ai loro colleghi uomini.