Dalle elezioni americane si possono trarre sempre insegnamenti preziosi. C’è la conferma di quelli, stranoti, sull’inganno delle campagne elettorali, in cui ci si fronteggia a suon di miliardi di dollari di propaganda: solo in California i pro-Biden hanno raccolto 100 milioni di dollari tra i protagonisti del “jetset”, da Ladygaga a Zuckerberg fino a Spielberg, che ha “donato” (investito?) 5 milioni di dollari; dall’altra parte Trump ha speso 88 milioni di dollari solo su facebook. La conferma arriva, ma stavolta è ancora peggio, anche per quanto riguarda il ruolo infimo dei media nelle liberaldemocrazie. Le grandi corporazioni dell’informazione servono oggi solo a mentire, condizionare, manipolare. Non si tratta di giornali di partito, come nella vecchia atmosfera da prima repubblica in Italia, ma di testate che si dichiarano immancabilmente indipendenti. Ora, comunque finisca questa commedia americana, le previsioni della vigilia che davano Biden avanti almeno del 10%, a volte fino a 16%, non sono state sbagliate, ma sono state volute. In diretta a Porta a Porta stanotte c’era chi parlava di previsioni della vigilia che indicavano Biden vincitore all’88%!
Siamo seri, nessuno può pensare che i sondaggisti abbiano meno capacità di un gruppo di studio di bimbi delle elementari, soprattutto per la seconda volta e di fila. Quel che emerge è che la menzogna alla quale abbiamo assistito avesse uno scopo preciso: spingere gli indecisi a votare per il vincitore designato (si sa, psicologicamente a certe tipologie di persone fa piacere salire sul carro del vincitore, anche se di quel carro non vedranno manco l’ombra) e scoraggiare altri indecisi che forse avrebbero votato il perdente, ma che penseranno che non ne vale la pena, visto che tanto perde di sicuro. Mi si permetta una ulteriore considerazione: sono gli stessi media, le stesse persone, gli stessi “professionisti” che giornalmente titolano “Il Covid fa paura, ancora morti, è una strage!” e poi leggendo, se va bene, si viene a scoprire che i morti in questione avevano 84, 91 e 94 anni. La narrazione viene gestita dai “padroni del discorso”, perchè la politica, e oggi anche la guerra, si fanno prima di tutto con le parole e col condizionamento mentale. Guardatevi l’esperimento di Asch su youtube e capirete cosa intendo. Che poi la vittoria di Trump darebbe una calmata ai maniaci del nuovo ordine mondiale che stanno imponendo un reset al capitalismo senza avercelo chiesto, questo è un altro discorso.

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